È stata una buona notizia per le Scuole Pie che, il 13 e 14 settembre, religiosi e laici della Provincia d’Italia dei Padri Scolopi si siano incontrati nella comunità del Nazareno a Roma, convocati dal Provinciale per approfondire le implicazioni dell’adesione alla Rete delle Parrocchie Scolopiche.
Javier Alonso, coordinatore dell’incontro, ha ricordato ai presenti gli obiettivi della riunione e il significato del lavoro di squadra come condizione per la fecondità della missione. I partecipanti hanno commentato la conferenza tenuta dal P. Generale ai parroci nell’incontro di Oaxaca del maggio 2023, in cui ha ricordato che le parrocchie devono accettare le chiavi di vita approvate nell’ultimo Capitolo Generale e la responsabilità di costruire Scuole Pie a partire dalle parrocchie.
In un secondo momento, ogni parroco ha presentato la propria realtà pastorale attuale, i punti di forza e di debolezza. Il tempo è stato troppo breve per la ricchezza delle esperienze presentate, ma soprattutto sono stati condivisi problemi e preoccupazioni. I partecipanti provenivano dalle parrocchie di San Giuseppe Calasanzio a Milano, San Giovanni Battista a Carcare (SV), San Bartolomeo a Sovigliana (FI), San Francesco d’Assisi a Monte Mario a Roma e San Giuseppe Calasanzio a Napoli.
Il P. Javier ha poi presentato il progetto quadro della Rete delle Parrocchie e i progressi già compiuti negli ultimi 4 anni, soprattutto nelle parrocchie dell’America e dell’Africa.
In un dialogo sincero e cordiale, il gruppo ha fatto una valutazione della realtà pastorale secondo lo schema dell’analisi FODA, condizione per costruire un progetto comune. I partecipanti hanno notato molte debolezze, ma anche punti di forza comuni:
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C’è un carisma scolopico che può dare senso a un progetto condiviso.
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Ci sono molti collaboratori disponibili a lavorare per la propria parrocchia.
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C’è un chiaro desiderio di lavorare con i bambini e i giovani.
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Esiste una buona popolazione di bambini e giovani che frequentano la parrocchia.
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Esistono delle buone infrastrutture per lo sviluppo delle attività.
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C’è una sincera volontà di entrare in contatto con l’Ordine e di fare rete.
L’incontro ha lasciato in tutti un buon sapore, ma anche l’impegno a continuare ad andare avanti per costruire un progetto condiviso per le parrocchie d’Italia in comunione con le chiavi di vita dell’Ordine.
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