Quest’anno 2024, alla vigilia del Giubileo della Speranza, celebriamo una ricorrenza molto speciale che non vorrei passare inosservata: il 75° anniversario della costituzione ufficiale della Famiglia Calasanziana. Dedico questa lettera fraterna a ricordare quell’evento e a riflettere su di esso.
Andiamo con la storia. Alla fine di novembre del 1949, a conclusione delle celebrazioni per il doppio centenario del Calasanzio (300 anni dalla morte di San Giuseppe del Calasanzio e 200 anni dalla sua beatificazione), l’allora Padre Generale dell’Ordine, M.R.P. Vincent Tomek di Sant’ Antonio, invitò tutte le Scuole Pie a ringraziare Dio per il dono della dichiarazione del Santo Fondatore quale “Celeste Patrono e Protettore di tutte le scuole cristiane popolari del mondo” (13 dell’agosto 1948), considerando l’occasione come un momento privilegiato per riunire tutti gli Istituti che si riconoscono nello spirito calasanziano.
La chiusura dei centenari e la celebrazione della festa del Patrocinio di San Giuseppe Calasanzio, il 27 novembre 1949, segnarono così la nascita di quella che oggi conosciamo come la “Famiglia Calasanziana“. Da quella data in poi, i vari Istituti ispirati alla spiritualità e alla missione di San Giuseppe Calasanzio risposero alla chiamata del Padre Generale Vincent Tomek, ricevendo ciascuno la conferma della “comunione spirituale nelle grazie concesse all’Ordine delle Scuole Pie“, una forma di attaccamento scelta per la formazione della famiglia carismatica nata dalla fortunata audacia e tenace pazienza di San Giuseppe Calasanzio.
Da questa memorabile data in poi, si intensificarono gli incontri tra i Superiori Generali, le visite e i pellegrinaggi dei religiosi e delle religiose di queste congregazioni nei luoghi calasanziani di Spagna e d’Italia, le celebrazioni presso la tomba del Santo a Roma, nonché l’utilizzo da parte di tutti gli Istituti della confessione condivisa: “Famiglia Calasanziana”.
L’appello di P. Tomek del 27 novembre 1949 è riconosciuto come “Atto costituzionale della Famiglia Calasanziana”, che, come un piccolo seme, dispiega un processo di riconoscimento nel carisma e nella missione comune che darà, grazie all’invito del Concilio Vaticano II, l’impulso definitivo a “tornare alle fonti[1]” e di riconoscere San Giuseppe Calasanzio come la radice ispiratrice e feconda del gruppo di religiosi, religiose e laici che si identificano in modi e gradi diversi con la spiritualità e la missione del Calasanzio.
Pertanto, questo 27 novembre 2024 ricorre il 75° anniversario della costituzione della Famiglia Calasanziana come comunione nello spirito e nella missione di San Giuseppe Calasanzio per i religiosi e le religiose delle varie Congregazioni che ne fanno parte, insieme all’Ordine delle Scuole Pie: Figlie di Maria, Religiose delle Scuole Pie (MM. Scolopie); Istituto delle Scuole di Carità (PP. Cavanis); Istituto Calasanzio. Figlie della Divina Pastorella (RR. Calasanziane); Società del Santo Nome di Dio (Suore Cavanis); Istituto delle Scuole Cristiane a Voorselar; Compagnia di Maria, Istituto Provolo; Povere Figlie di San Giuseppe Calasanzio (Suore Calasanziane); Istituto dei Lavoratori Cristiani di San Giuseppe Calasanzio (PP. Kalasantiner); Congregazione del Sacro Cuore di Gesù (Religiosi di Timon-David). Abbiamo la gioia di poter unire la Fraternità delle Scuole Pie a questo elenco di nomi.
Vorrei riflettere con tutti voi sulla vita e sul futuro della nostra Famiglia carismatica. Non si tratta di riflessioni condivise con il resto delle Congregazioni, ma di alcune chiavi che, dal mio punto di vista, sarebbe bello se potessimo promuovere tra tutti gli Istituti, magari a partire dalla nostra realtà di fondatori della Famiglia. Cercherò di essere sintetico.
- Prima di tutto, credo che dobbiamo “dare vita alla Famiglia”. E’ bene avere, di tanto in tanto, delle “riunioni di famiglia”, ai vari livelli della nostra organizzazione: generale, circoscrizionale, demarcazionale e locale. Sono incontri diversi, e cercano e perseguono obiettivi diversi. Ma è bene riunirsi per pensare, pregare e celebrare insieme, rispettando sempre l’autonomia di ogni Congregazione, cosa che ha sempre caratterizzato la nostra famiglia carismatica. Alla fine di novembre 2024 abbiamo programmato un incontro a livello generale, a Roma, che speriamo sia proficuo e positivo.
- Il nostro Ordine può e deve offrire, alle Congregazioni che lo desiderano, proposte formative in tutto ciò che riguarda l’identità calasanziana. Abbiamo alcune esperienze interessanti, svolte negli ultimi anni, molto apprezzate da tutti i partecipanti.
- Penso che sia importante che nelle nostre Scuole Pie possiamo crescere nella conoscenza dei carismi specifici delle Congregazioni della nostra famiglia, soprattutto attraverso la vita dei Fondatori e delle Fondatrici. Ad esempio, il prossimo anno abbiamo l’opportunità di celebrare due bellissimi anniversari: il centenario della morte di San Faustino Míguez e della Beata Celestina Donati, Ad esempio, quest’anno avremo l’opportunità di celebrare due bellissimi anniversari: il centenario della morte di San Faustino Miguez e della Beata Celestina Donati, nonché il secondo centenario della nascita di Padre Celestino Zini, cofondatore delle Povere Figlie di San Giuseppe Calasanzio.
- Da parte nostra, penso che sia molto importante essere sempre aperti a collaborare con la Famiglia Calasanziana in tutto ciò che ci viene chiesto. Abbiamo una missione comune entusiasmante e tutto ciò che possiamo fare per collaborare con le Congregazioni sorelle sarà sempre buono per il progetto avviato da San Giuseppe Calasanzio. Uno sguardo di “impegno positivo” con la Famiglia Calasanziana sarà sempre una buona cosa.
- A volte ci sono stati “problemi familiari”, di solito a livello locale. È bene riconoscerli e imparare da loro, in modo da poter camminare meglio. A volte si è trattato di problemi che sono dipesi dal modo di essere delle persone, ma sono stati anche causati da decisioni istituzionali. È importante avere uno sguardo obiettivo sul percorso della nostra famiglia e imparare dalla storia.
- A livello generale, a volte abbiamo cercato di costituire una “commissione di coordinamento” della Famiglia Calasanziana che potesse aiutare nella preparazione degli incontri e nella riflessione su questioni importanti per tutti. Probabilmente è giunto il momento di ripensare a questo passo di “istituzionalizzazione”.
- Anche la condivisione delle opzioni, delle dinamiche e delle scommesse che facciamo può aiutare molto nella vita della Famiglia Calasanziana. A titolo di esempio, vorrei ricordare che nella Tabella di Marcia della Congregazione Generale per il sessennio abbiamo inserito l’obiettivo di riflettere sulla sfida di camminare verso una “Famiglia Calasanziana in Uscita”.
- La nostra Famiglia Calasanziana vive nella Chiesa e vuole crescere in comunione con essa. Per questo Papa Francesco riceverà i partecipanti all’”incontro di famiglia” che celebreremo a Roma alla fine di questo mese di novembre. È molto importante ascoltare il Papa in famiglia e in un contesto familiare. Ci sarà l’occasione di condividere con tutti ciò che il Papa ci dice in questo giorno importante.
- Non c’è dubbio che la sfida della Pastorale Vocazionale è molto significativa per tutti. Abbiamo esperienze interessanti di collaborazione in questo settore, e penso che sia positivo che stiamo esplorando come andare avanti. Allo stesso modo, la sfida di far crescere le Congregazioni può essere un prezioso argomento di collaborazione. In alcuni Paesi di nuova costituzione ci siamo aiutati a vicenda, e questo è stato molto importante per tutti.
- Curare la celebrazione della “Giornata della Famiglia Calasanziana” che, come tutti sapete, è il 27 novembre. In quel giorno celebriamo il patrocinio di San Giuseppe Calasanzio sulla scuola popolare cristiana e, per questo motivo, commemoriamo la ricchezza di questo patrocinio ringraziando la vita e la missione delle varie congregazioni che nascono dalla radice del Calasanzio. Penso che sarà bello dare a questa celebrazione del patrocinio calasanziano quel tono di “vita familiare” con cui vogliamo camminare.
Potremmo continuare, ma non credo sia necessario. Ma mi è sembrato molto importante mettere sul tavolo la sfida di costruire la Famiglia Calasanziana, perché far crescere la famiglia appartiene, senza dubbio, al sogno e al progetto del Calasanzio. E su questo punto voglio fornire un’ultima riflessione.
La Famiglia Calasanziana ha un padre, San Giuseppe Calasanzio. Senza di esso, non c’è famiglia calasanziana. Senza viverlo da padre non è possibile vivere la famiglia. E questo è qualcosa che riguarda tutti noi, e che ci sfida tutti. Il carisma del Calasanzio è così ricco e attuale che ha dato origine a nuovi carismi nel corso della storia. Tutti i Fondatori e le Fondatrici delle varie Congregazioni hanno apportato la loro originalità al carisma calasanziano, ma non possono essere compresi senza il Padre. E questa è una ricchezza formidabile che dobbiamo curare e valorizzare.
Questa dinamica “generatrice di vita” caratteristica del carisma del Calasanzio non è né finita né completa. I vari carismi sono emersi come risposte alle ispirazioni dello Spirito Santo attraverso situazioni concrete o contesti storici. Il carisma del Calasanzio incoraggiò alcuni Fondatori a prendersi cura dei figli delle donne carcerate o dei giovani lavoratori o delle famiglie o delle donne. È così che si costruisce la famiglia.
Lo Spirito ha suscitato la Fraternità delle Scuole Pie in risposta alla chiamata ecclesiale a condividere il carisma con i laici. Lo afferma Papa Francesco nel suo Messaggio all’Ordine in occasione dell’Anno Giubilare Calasanziano del 2017. Credo che accompagnare la crescita e la vita della Fraternità Scolopica sia un passo molto prezioso nella costruzione della Famiglia Calasanziana.
Ci saranno nuove incarnazioni del carisma del Calasanzio in futuro? Senza dubbio. Ma esse saranno solo se saranno riconosciute dall’Ordine delle Scuole Pie attraverso le sue legittime istituzioni e attraverso i suoi processi di discernimento spirituale comunitario. È così che è sempre stato nella storia, ed è così che sarà sempre. Nessuna istituzione può arrogarsi l’identità calasanziana senza la mediazione delle Scuole Pie. E per questo, bisognerà tenere conto di alcuni criteri fondamentali. Tra questi, il legame speciale con il Santo Fondatore, il contributo positivo alla vita e alla missione della Famiglia Calasanziana, il profondo rispetto per l’Ordine e le istituzioni appartenenti alla Famiglia Calasanziana, il riconoscimento del loro progetto come degno del Calasanzio, ecc.
Il futuro è aperto. Negare questa apertura è senza dubbio peccare contro lo Spirito Santo. Ma anche, semplificarla. Siamo portatori e custodi di un tesoro. La custodia si riferisce alla protezione, alla cura, alla valorizzazione, all’approfondimento, ecc. Essere portatori, innanzitutto, significa viverlo, incarnarlo e testimoniarlo. Penso che oltre ai portatori e ai custodi, dobbiamo pensare a trasmetterlo, offrirlo e farlo crescere. Siamo apostoli del carisma.
Ricevete un abbraccio fraterno
P. Pedro Aguado Sch.P.
Padre Generale
[1] CONCILIO VATICANO II. Perfectae Caritatis n.2