P. GIOVANNI GRIMALDI

1926 – 2021

Padre Giovanni Grimaldi della Madre di Dio nasce il 1 Luglio 1926 a Bracigliano, una tranquilla e amena cittadina sulle colline appenniniche in provincia di Salerno, da Albino e Cristina Albano. La madre muore sei anni dopo ma Rachele, moglie di secondo letto, saprà donare alla famiglia e ai bambini tutto l’amore necessario come una vera madre. Da loro p. Giovanni impara l’amore per la musica (la tradizione bandistica è molto radicata in paese) e la preghiera, ma anche per lo studio e il lavoro nella bottega di sali e tabacchi di famiglia.
Tra le vocazioni, secolari e religiose, di cui Bracigliano è sempre stata fucina si annoverano anche alcuni padri Scolopi (trai quali p. Alfonso De Luca e p. Carmine Danise). Non fa meraviglia quindi che la vocazione di p. Giovanni nasca nella straordinaria semplicità di una fede vissuta nel quotidiano.
Durante il suo servizio come chierichetto nella parrocchia del paese conosce p. Leonardo, un frate Cappuccino, al quale manifesta la volontà di farsi sacerdote. Questi indirizza il piccolo Giovanni e la sua famiglia ad un suo amico Scolopio, p. Secondino del Signore (1898 – 1964), grazie al quale viene accolto nella Provincia Romana il 10 Ottobre 1937, trasferendosi a Frascati come speranzino. Dopo la licenza ginnasiale è ammesso al Noviziato ed è trasferito a Finalborgo (Savona) dove veste l’abito calasanziano il 29 Settembre 1942 emettendo la professione semplice il giorno dopo. Giunto a Roma, nello Studentato Interprovinciale Italiano Calasanctianum, intraprende gli studi liceali e poi quelli filosofici e teologici. Riceve la tonsura il 12 Luglio 1947 ed emette la professione solenne il giorno seguente. Dopo aver ricevuto gli altri ordini minori, viene ordinato sacerdote nella cappella del Calasanctianum da S.E. Mons. Luigi Traglia (protettore dell’Ordine delle Scuole Pie, creato Cardinale con il Titolo presbiterale di Sant’Andrea della Valle), insieme a quattordici compagni (trai quali p. Alessandro Fiori, p. Quirino di Santo e p. Olivo Pallanch) il 29 Giugno 1949.
Il 5 Luglio seguente viene ascritto alla comunità di Frascati con diverse mansioni: vice maestro degli speranzini, insegnamento nella scuola primaria e doposcuola, cappellania e servizio nel santuario. Nel 1950 completa la formazione inziale conseguendo l’abilitazione magistrale e sostenendo i tre esami canonici per ascoltare le Confessioni. In quegli anni dell’immediato dopo guerra la comunità e la scuola patiscono ancora i disagi e i danni causati dai bombardamenti bellici all’istituto e al santuario. Grazie all’ospitalità del principe Clemente Aldobrandini scuola e comunità continuano la loro attività in alcuni ambienti dell’omonima villa. In questo ambito p. Giovanni viene scelto dal principe come precettore privato di due dei suoi figli, Livia e Camillo. Nell’autunno del 1956 diviene maestro dei postulanti, ufficio che mantiene fino al 5 Ottobre 1962.
Dopo l’esperienza tuscolana p. Giovanni è di comunità ad Alatri e con lui è trasferito lo speranzinato. Continuando a curare le giovani vocazioni e ad insegnare, è padre spirituale nel Collegio Conti – Gentili delle Scuole Pie. Su nomina del vescovo S.E. Mons. Edoardo Facchini (1886 – 1962), è anche maestro nel seminario vescovile e, dall’autunno 1959, assistente ecclesiastico diocesano dei ‘Maestri Cattolici’.
Quando nell’Ottobre del 1962 la Provincia Ligure si accinge a lasciare, dopo trent’anni, la gestione della parrocchia di san Francesco d’Assisi a Monte Mario questa passa alla Provincia Romana. Così il p. Generale Vincenzo Tomek designa p. Giovanni per succedere a p. Cesare De Negri. Giunto nell’Urbe il 5 Ottobre 1962 assume l’incarico di coadiutore parrocchiale, incarico che mantiene fino al 1964 quando, dopo essere stato presentato nel Vicariatus Urbis dal suo predecessore, diventa parroco. È in questo periodo che p. Giovanni può seguire più da vicino gli echi dei lavori del Concilio Vaticano II, ospitando in comunità, di concerto con il p. Rettore Onelio Dionisi, alcuni vescovi ma anche p. Ernesto Balducci e il prof. Giorgio La Pira (ora venerabile) nei loro periodi di soggiorno nell’Urbe. Sono pure gli anni in cui entra in contatto, come suoi parrocchiani, con numerose personalità della letteratura, del giornalismo, dello spettacolo, della tv e della politica (tra cui Aldo Moro) ed è impegnato, con gli altri membri della comunità, in una scuola serale per adulti, nell’assistenza alle varie realtà parrocchiali, tra cui un gruppo Scout e numerose attività caritative, tra cui un attivo soccorso in loco ai terremotati del Friuli (primavera – estate del 1976).
La sera del 15 settembre 1976 p. Giovanni lascia l’Urbe diretto in Toscana, dove è accolto nella Comunità della ‘Badia Fiesolana’ a san Domenico di Fiesole. Giunto nella nuova Comunità ottiene un incarico come docente di Religione Cattolica nel prestigioso Liceo Classico di Stato ‘Michelangelo’ a Firenze. Contemporaneamente, con la collaborazione di p. Balducci, da avvio a un progetto di una casa famiglia per bambini. Tale progetto si concretizza dopo l’incontro con don Corso Guicciardini Corsi Salviati, sacerdote dell’Opera della Divina Provvidenza – Madonnina del Grappa, che mette a disposizione del progetto Villa Cerbiosa, avuta in eredità, a Pontassieve, alle porte di Firenze.
Nel 1980 è la volta di un altro trasferimento. P. Giovanni è inviato a Siena per costituire una nuova comunità con p. Natalino Ragazzini e p. Gualtiero Silicani, per anni docenti ai sordomuti dell’Istituto ‘Tommaso Pendola’ a Siena. Qui, risiedendo nel quartiere delle Volte Alte, viene nominato curato dell’erigenda Parrocchia in località San Miniato alle Scotte. In attesa della costruzione della chiesa parrocchiale la nuova comunità senese svolge il ministero in un ambiente al piano terra di un condomino popolare, messo a disposizione dall’amministrazione comunale. P. Giovanni ricorda sempre questa esperienza di genuina e squisita fraternità, in perfetta sintonia con i confratelli e con la gente della parrocchia. A fronte, però, di concreti problemi nella costruzione del nuovo edificio parrocchiale che la diocesi ritardava ad avviare, il p. Provinciale ritira la comunità da Siena dopo soli cinque anni.
Nel 1985 la Provincia Toscana, nella persona del p. Provinciale Dino Bravieri, assume la responsabilità della parrocchia di san Bartolomeo a Sovigliana, nel Comune di Vinci. Così p. Giovanni è trasferito per esserne nominato curato. Viene costituita una nuova comunità residente in parrocchia insieme a p. Natalino Ragazzini e p. Mario Ancillotti. Contemporaneamente p. Giovanni è docente di religione nel vicino Istituto Calasanzio di Empoli. Dopo qualche anno la comunità di Sovigliana viene soppressa e i padri vengono ascritti alla vicina comunità di Empoli. P. Giovanni rimane parroco fino al 2009, avendo
avuto cura, come nelle altre esperienze parrocchiali, di coltivare concretamente e mettere in risalto la calasanzianità della parrocchia a lui affidata, stimolando, tra le tante attività, l’azione missionaria e il volontariato.
Nel 2009 è Rettore della comunità di Empoli e maestro dei novizi, incarico che assume con singolare dedizione nonostante abbia più di ottanta anni. Nel 2011 inizia una serie di trasferimenti che lo portano a ripercorrerle le tappe iniziali della sua formazione, umana e spirituale, e del suo ministero. Nel 2011 è di comunità a Campi Salentina in qualità di presidente dell’ente di formazione professionale ‘Calasanzio, cultura e formazione’. Il 28 Giugno 2015 viene trasferito a Frascati come p. Rettore della comunità e del santuario, finché le sue condizioni di salute suggeriscono un ritorno in Toscana, a Empoli, dopo un solo anno. Fino all’inizio della pandemia, nel Gennaio 2020, prosegue assiduamente la sua collaborazione, come articolista, instancabile confessore e sostituto dei parroci che si sono avvicendati, nella parrocchia di San Donato a Livizzano e Santa Maria a Pulica. La sua prolifica attività di scrittore non si è mai interrotta con diverse pubblicazioni all’attivo.
In seguito ad un repentino peggioramento delle sue precarie condizioni di salute nel Gennaio 2021 si stabilisce nel Convitto Ecclesiastico di Firenze dove trova un ambiente accogliente e familiare, incontrando alcuni suoi confratelli e amici (come p. Mario Conti e lo stesso rettore, don Mario Landi, conosciuto a Pontassieve al tempo di Villa Cerbiosa). Sazio di giorni rende serenamente l’anima al suo Creatore la mattina del 7 Giugno seguente. I suoi funerali vengono celebrati nella cappella del Convitto Ecclesiastico il giorno seguente, prima di partire per Bracigliano dove la sua salma riposa nella cappella di famiglia al Cimitero comunale.
Lascia grata memoria tra coloro che ricordano la sua tempra, la capacità di porsi in ascolto allo stesso livello del suo interlocutore, di consigliare, incoraggiare e consolare chiunque abbia incontrato, sempre con il buon umore e con paternità ma anche con fermezza. Se si pensa alle parole del Siracide «La gioia del cuore è vita per l’uomo, l’allegria di un uomo è lunga vita» (Sir 30, 32), in p. Giovanni l’Ordine delle Scuole Pie ne ha avuto un testimone e vero figlio del Calasanzio.
p. Tommaso De Luca Sch.P

Condividi con i tuoi