Quorum 23. Congresso della “Escola Cristiana de Catalunya”


Il 19 ottobre, un buon gruppo di educatori della “Escola Pia de Catalunya” ha partecipato al congresso delle Scuole Cristiane di Catalogna, riflettendo sulle sfide per il futuro dell’educazione.


Il Quórum23, organizzato dalla Fondazione “Escola Cristiana de Catalunya”, si è concentrato sull’esplorazione dell’identità e della missione, riconosciute come pilastri inamovibili delle istituzioni educative cristiane. Attraverso varie conferenze e una tavola rotonda, si è svolta una profonda riflessione sul miglioramento e l’adattamento dell’educazione alle esigenze del XXI secolo.


Il ministro catalano dell’Educazione, Anna Simó, ha sottolineato che le scuole cristiane “sono una parte indispensabile del Paese che vogliamo”.


All’inizio del congresso, Meritxell Ruiz, segretario generale della Fondazione, ha spiegato che Quórum 23 è un’altra tappa del lavoro di revisione strategica portato avanti negli ultimi anni.


Xavier Marcet propone una prospettiva forte sull’educazione nel XXI secolo, affermando che “abbiamo bisogno di scuole che promuovano la capacità di pensare, e per questo è necessario lavorare sulla concentrazione con oasi senza tecnologia”. Questo appello sottolinea l’importanza di creare ambienti educativi che enfatizzino lo sviluppo del pensiero critico e creativo.


Nel suo intervento, “Dove sta andando l’istruzione nel mondo”, Anna Pons, analista e consulente per le politiche educative presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha sottolineato che “la sfida non è fornire l’accesso all’istruzione, ma migliorare l’equità dell’istruzione”.


Maria Gajas delle scuole Vedruna e Carles Ruiz, insegnante e vice direttore delle Scuole Pie di Salt, hanno presentato il processo di riflessione strategica del FECC.


Anna Jolonch, direttrice del LID di Barcellona, ha sottolineato il lavoro cruciale delle scuole in un mondo in costante cambiamento. “In un mondo che invita alla disperazione, più che mai la scuola è il futuro, è la speranza”.


Il pomeriggio è proseguito con una tavola rotonda sulla domanda “Perché una scuola cristiana nel XXI secolo? Al dibattito hanno partecipato il dottore in filosofia e lettere e professore universitario Joan-Carles Mèlich, il gesuita e rettore di Nador (Marocco) Àlvar Sánchez, il responsabile della pastorale dei centri Gabrielisti in Catalogna Claustre Besora e la giurista, politologa ed editorialista Montserrat Dameson.

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