Quante emozioni ritornare nel luogo dove hai vissuto per 12 anni!! Sì, proprio 10 anni fa la mia vita cambiava completamente di direzione: dopo 12 anni vissuti a Daloa, in Costa d’Avorio, rientravo in Italia per continuare la missione che il Signore aveva predisposto per me.
Oggi, il Signore mi ha permesso di venire a respirare ancora quell’aria che ho respirato per tanti anni: aria calda e umida, aria piena di polvere rossa (a causa delle strade non ancora asfaltate), aria piena di zanzare portatrici di malaria… ma soprattutto aria piena di gioia di vivere, aria accogliente, aria che mi fa sentire a casa mia.
Passeggiando per il quartiere, è bello sentire una voce da lontano: “Eh, mon père, c’est vous même?”, “Eh padre, sei proprio tu?”. Sìììì, e allora lì vedi la persona che si lancia per farti ATOUUU, l’abbraccio tipico delle persone che non si vedono dopo tanto tempo. Cammini ancora un po’ e ancora un’altra persona: “Père Stefano” (con l’accento sulla o, alla francese).
E che dire delle visite alle comunità cristiane rurali, in mezzo alla foresta? È tutto un danzare e un cantare pieno di gioia!!
Ho avuto anche la fortuna che domenica scorsa, la parrocchia dove ho servito come parroco per 10 anni, in Costa D’Avorio, festeggiava le mamme e i papà con una sola messa al mattino. Essendo presente, mi è toccato presiedere la celebrazione: 2 ore e 15 minuti di tempo, ma vi assicuro che non è colpa mia. I canti, i balli, la processione delle offerte (offerte vere: riso, olio, patate, sapone, banane, avocado… e anche due bottiglie di whisky), i discorsi dopo la comunione (più di mezz’ora) e… la fanfara!! Beh al suono della fanfara anche il sottoscritto, su richiesta dei fedeli, ha dovuto scendere dall’altare per iniziare a danzare passando tra i banchi e la gente!! Una festa bellissima che non è finita lì perché come spesso succede, dopo la messa c’è la mensa e il gruppo delle donne della parrocchia aveva già tutto organizzato per un pranzo succulento.
Sono certo che fra qualche giorno, quando sarà l’ora di rientrare in Italia, beh, un po’ di malinconia ci sarà e probabilmente anche qualche lacrima, ma per ora ringrazio Dio perché mi ha permesso questo breve rientro in missione!
Padre Stefano Locatelli
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